Nella particolare serata-evento del 10 Gennaio alla Casa della Musica di Napoli:
un prestigioso live dei MUSICANTI ENSAMBLE. Una serata omaggio a un’artista come Pino Daniele che nella sua lunga carriera ha sperimentato e anche tanto…
Napoli è una città ricca di contraddizioni dal punto di vista sociale e musicale, e Pino Daniele è stata una delle voci più importanti di questo melting pot. Portare sul palco questa sua poliedricità e ricerca continua di suoni partenopei e non solo credo che sia un grande onore ma anche una grande responsabilità…
Fabio Massimo Colasanti
Sperimentare sì, ma rimanendo fedeli agli arrangiamenti originali dei brani di Pino Daniele…
una scelta voluta perché?
Quando e’ nata l’idea di MUSICANTI, il primo problema che ho affrontato e’ stato la “ irriproducibilita” dei brani di Pino:
il suo modo di cantare, il suo particolare timbro rendevano ogni canzone difficilmente replicabile: diventava subito un karaoke. Cosi l’unico modo e’ stato rimanere fedeli il piu’ possibile a gli arrangiamenti e le sonorita’ originali, creando pero cantanti e attori che avevano una propria caratteristica, che si discostava completamente dalla vocalita’ di Pino. Poi sul palcoscenico, entrando via via nella storia e nel racconto, succede che perdi il riferimento iniziale. Quasi ti dimentichi del punto di partenza e come per magia, le canzoni si attaccano a i vari personaggi che le fanno diventare universali.
Per lei che ha avuto l’onore di accompagnare e suonare con Pino Daniele nei suoi tour…
cosa significa prendere parte di una band che ha proprio in Pino il fulcro del progetto?
Grazie a Pino ho avuto l’onore di incontrare musicisti inimmaginabili, che da ragazzino andavo a vedere nei concerti.
Da Manu’ Katche’, i Simple Minds, Jimmy Earl, Alan Pasqua, Pino Palladino, Eric Clapton… Ma anche il gota della musica italiana: Alfredo Golino, Lele Melotti, Tullio de piscopo e Tony Esposito, Rita Marcotulli ma l’elenco sarebbe lunghissimo. Tutte icone e pezzi di stori della musica. Ma lui era e rimaneva sempre il Comandante che guidava ed indirizzava. Ho imparato che quando c’e’ un talento cosi al comando la cosa migliore che puoi fare, e’ assecondare i suoi movimenti musicali, creando lo spazio per farlo esprimere al meglio e far uscire tutta la sua arte, che cosi diventa anche la tua.
Com’era Pino Daniele dal punto di vista artistico?
E come persona?
Pino era molto curioso e sempre attento a quello che arrivava da ogni parte del mondo. Passavamo da Gesualdo da Venosa alla musica africana e araba in maniera del tutto fluida.
Dopo un viaggio a Londra gli portai una decina di CD di Artisti africani che avevo preso da Tower Record, un negozio strepitoso che ora non c’e’ piu’. Abbiamo passato giorni interi a sentirli e studiarli per capire i groove e le intenzioni! Pino era uno a cui piaceva molto sperimentare. Cosa ne pensa lei delle contaminazioni e quanto sono importanti per la sua vita artistica? Pino era un “Artista Vero”: non si e’ mai adagiato ed ha sempre ricercato nella musica spunti e linguaggi diversi. Si passava tranquillamente dal Blues all’Elettronica sempre pero’ tenendo vive le radici della canzone napoletana che comunque emergeva sempre nella sua scrittura.
Quali brani non mancheranno sul palco il 10 gennaio?
e cosa deve aspettarsi il pubblico da questo spettacolo?
Sicuramente fare un percorso che parte dagli inizi della produzione di Pino, come Terramia e Napule’…
fino ad alcuni brani piu’ recenti come Anima e Che Dio Ti Benedica. E poi non potrà’ mancare Yes I Know My Way.
“Senza ‘e te” omaggio a Pino Daniele
Vi aspettiamo il 10 Gennaio 2025 alla Casa della Musica Federico I, Napoli. Ore 20:30.